giovedì 3 settembre 2009

1. Riflessioni sulla storia e sul metodo storiografico

In tutti i libri di storia si afferma che il racconto storico deve basarsi sul documento e sui dati archeologici, e che, in assenza di questi, siamo al di fuori della storia, ovvero nel mondo della fantasia. Cercherò di dimostrare che non è così, che queste basi sono del tutto insufficienti per scrivere un racconto «storico».
Non mi è ancora capitato di leggere un libro di storia che indichi tra le chiavi di lettura, i bisogni dell’uomo, le dinamiche della psicologia sociale, la limitatezza delle risorse, l’andamento demografico e il principio di forza, che forse ci aiuterebbero a capire la nostra storia e amarla.
Il mio approccio alla storia si serve di nuove chiavi di lettura in aggiunta a quelle adottate dagli storici professionisti. In particolare, io parto dall’assunto che l’intero corso delle vicende umane sia avvenuto sotto il controllo di due supreme leggi: la legge del più forte e la legge di Malthus.

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